06-10-2025
Le isole più misteriose di Venezia, Poveglia e San Michele
Poveglia: tra storia, leggende e misteri nella laguna di Venezia
Nel cuore della Laguna Sud di Venezia, di fronte a Malamocco e a ovest del Lido, sorge un luogo che da secoli alimenta curiosità e suggestioni: l’isola di Poveglia. Nonostante venga definita al singolare, Poveglia è in realtà un piccolo arcipelago composto da tre isolotti ravvicinati, che visti dall’alto assumono una forma trapezoidale per un totale di circa 72.500 metri quadrati.
L’isola principale custodisce oggi i resti di alcuni padiglioni ospedalieri che risalgono alla prima metà del Novecento. Un ponte la collega a un secondo isolotto, oggi completamente spoglio. A sud, invece, si trova l’“Ottagono”, un’isola artificiale costruita alla fine del Trecento con scopi difensivi, facilmente riconoscibile per la sua forma geometrica.
Nel Medioevo, Poveglia era un centro economico fiorente, favorito dalla sua posizione strategica. Dalla fine del ‘700, la sua funzione cambiò più volte: fu deposito per imbarcazioni, punto di controllo per merci e persone, e anche luogo di quarantena in tempi di epidemie. Vi sorgevano un ricovero per anziani, attivo fino alla fine degli anni Sessanta, e alcuni reparti dell’Ospedale al Mare del Lido, chiusi nel 1972.

Oggi l’isola è disabitata e accessibile solo con imbarcazioni private. Le sue strutture, prive di acqua potabile e gas, sono fatiscenti e segnate dal tempo. Nonostante ciò, continua ad attirare l’interesse di curiosi e appassionati di storie misteriose.
Sono numerose, infatti, le leggende che aleggiano su Poveglia. Si parla di roghi durante la peste nera, di un manicomio e di uno psichiatra che si sarebbe tolto la vita gettandosi dalla torre campanaria, tormentato dagli spiriti. La fama dell’isola dei fantasmi è cresciuta anche online, dove viene spesso citata come uno dei luoghi più infestati al mondo. Nel 2016 la cronaca riportò l’intervento dei vigili del fuoco per soccorrere cinque turisti americani che, dopo aver deciso di passarvi la notte, fuggirono in preda al panico convinti di aver udito voci e lamenti spettrali.
Tuttavia, secondo gli studi del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), queste storie non trovano riscontro né nella tradizione popolare veneziana né nei documenti storici. Lo studioso Alberto Toso Fei, ad esempio, ha ricostruito che le navi di appestati arrivate a Poveglia nel Settecento furono solo due, con venti decessi documentati, di cui si conoscono anche i nomi. Inoltre, altri luoghi della laguna, come le isole di San Servolo e San Clemente, furono effettivamente sede di ospedali psichiatrici, a differenza di Poveglia.


San Michele: l’isola della memoria
Non lontano dalla misteriosa isola della Poveglia, anche l’isola di San Michele custodisce un volto meno noto, ma altrettanto affascinante e suggestivo di Venezia. È qui che sorge il cimitero monumentale della città: un luogo sospeso tra acqua e silenzio, dove riposano scrittori, artisti, politici e personaggi illustri che hanno segnato la storia, tra cui il compositore Igor Stravinskij, l’ideatore dei Ballets Russes Sergej Diaghilev, il poeta e premio nobel Josif A. Brodskij, il poeta Ezra Pound, il compositore Luigi Nono, il pittore Emilio Vedova, lo psichiatra Franco Basaglia, il calciatore Helenio Herrera, e lo scienziato austriaco Christian Doppler.

Nato per esigenze igieniche dopo l’editto napoleonico di Saint-Cloud, il camposanto venne progettato nel 1807 e completato nel 1813. Originariamente pensato per sorgere sull’isola di San Cristoforo, fu poi ampliato unendo questa a San Michele, che da secoli ospitava un monastero camaldolese. Il risultato è un cimitero unico al mondo, dove le tombe si affacciano sulla laguna e le architetture neoclassiche si fondono con le vestigia di epoche più antiche.
Tra portali gotici, cappelle rinascimentali e corti silenziose, l’isola di San Michele non è solo un luogo di memoria, ma anche un museo a cielo aperto. E non mancano le curiosità: per esempio, qui esistono aree dedicate a religioni diverse, a conferma della vocazione cosmopolita di Venezia, e un tempo le salme venivano trasportate da gondole funebri decorate.
L’isola è situata tra Venezia e Murano ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.


Quest’anno, in occasione della Commemorazione dei Defunti, sarà ripristinato il ponte votivo che collegherà le Fondamente Nove con l’ingresso monumentale del cimitero di San Michele. Il passaggio pedonale, lungo oltre 400 metri, sarà accessibile dal 30 ottobre al 6 novembre 2025, permettendo a cittadini e visitatori di raggiungere a piedi l’isola.
Dalle leggende inquietanti di Poveglia alla solennità senza tempo di San Michele, queste isole raccontano un volto meno conosciuto di Venezia, dove il mistero e la memoria si intrecciano in un paesaggio sospeso tra acqua e storia.